L’ennesima pronuncia dichiarativa della nullità parziale della fideiussione proviene questa volta dal Tribunale di Cassino che in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo ha respinto le difese di un noto istituto di credito tese a sostenere la validità del contratto e delle clausole in questione.
Nella motivazione della sentenza il Tribunale ha tenuto a chiarire che la declaratoria di nullità di un’intesa tra imprese emessa dalla Autorità Antitrust costituisce prova privilegiata del danno patito dal consumatore in ragione della “sua elevata attitudine a provare tanto la condotta anticoncorrenziale quanto l’astratta idoneità della stessa a procurare un danno”. L’assenza del nesso causale tra illecito anticoncorrenziale e danno e, quindi, la prova liberatoria deve essere fornita dalla Banca che non potrà avvalersi di argomentazioni generali né rimettere in discussione i fatti costitutivi della sussistenza della violazione (già accertati dall’Autorità Garante) dimostrando, invece, che le clausole siano state frutto di un’autonoma consensuale negoziazione tra le parti e non siano state determinate dalla partecipazione all’illecito.
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Avvocato redazione ExparteDebitoris
AVV. SIMONA MAGAZZENO
AVV. SIMONA MAGAZZENO
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